La città di Milano non rispetta il turismo

Da milanese, da italiano, da turista per passione e professione mi sto rendendo conto di quanto la città di Miano si stia impoverendo sempre di più per ragioni ai più sconosciute. Ma cosa sta succedendo?
L’esperienza cui si ispira questo articolo nasce sabato 11 gennaio 2024, iniziata da un regalo di Natale a mia moglie Silvia, il biglietto per vedere “Lo schiaccianoci” di Piotr Ilic Tchaikovsky al Teatro alla Scala. Partiamo da Bande Nere con la metropolitana. Ricordo ai lettori che sono una persona con disabilità Chiediamo al controllore se l’ascensore al duomo funzionava, sapendo che la riapertura degli ascensori al duomo era prevista per il 6 gennaio. Ci danno l’ok, stupito da questo ok per scarsa fiducia degli amministratori locali e dei lavori ATM. Partiamo.
Scendiamo al Duomo, dove come previsto non funzionava l’ascensore esterno. Chiediamo al controllore dove potevamo uscire rispondendo che dovevamo chiedere al controllore di Bande Nere ed abbiamo risposto che per lui era tutto funzionante; comunque percorrendo tutto il corridoio arrivavamo in Cordusio e lì c’è il montascale (personalmente credo sia il più lento del mondo), fremendo perché al Teatro alla Scala gli spettacoli iniziano alle 20.00. E finalmente arriviamo all’ingresso della Scala alle 19.45.
Al termine dello spettacolo 22.30 con Silvia volevamo trascorrere una serata fuori; usciamo dalla Scala con grande fatica a causa della folla che solitamente si assembra all’uscita degli spettacoli e ci avviamo verso la zona dei ristoranti/pizzerie. Tutti inesorabilmente chiusi. Al sabato sera il centro di Milano era praticamente vuoto e sporcizia ovunque. Ci siamo spostato in via Dante, stesso scenario squallido. Una Milano così triste e brutta non l’avevo mai vista. Siamo tornati mestamente a casa e ci siamo fatti la pasta di mezzanotte.
Reduci da una vacanza a Madrid e da un weekend a Firenze, trovare questo decadimento in centro a Milano fa sorgere numerosi dubbi sull’amministrazione della seconda città d’Italia: il centro della città ignora completamente le esigenze dei cittadini e dei turisti che vogliono divertirsi e/o semplicemente cenare al termine di uno spettacolo al cinema o a teatro. Un quadro desolante e il confronto con Madrid e Firenze è semplicemente pietoso. Un senso di smarrimento, un senso di rabbia verso la città in cui vivo e che ho amato. A Firenze una ordinanza comunale vieta la vendita di alcolici in negozi del centro dalle ore 21, mi sembra ridicolo perché basta attraversare un qualunque ponte sull’Arno, ed acquisti quello che vuoi. In ogni caso, non vedo l’utilità di una simile ordinanza se non la perdita di guadagno dei negozianti. In compenso la città di Firenze è pulitissima, nonostante sia una delle città più visitate del mondo. A Madrid sembra di essere in un altro pianeta.
Quindi se si vuole gestire una grande città è possibile, a patto che ci sia rispetto per tutti: cittadini, turisti e persone con disabilità. Chi scrive queste parole è un cittadino, un turista e una persona con disabilità che vede il degrado diffuso della città. Non oso pensare nelle periferie cosa possa succedere. Stiamo assistendo al declino di una ex grande città e lo scrivo con grande rammarico.
Antonio Capoduro
Pres. Associazione Nazionale Turismo Open