Milano città europea?
Caro Sig. Sindaco,
scrivo questa lettera aperta in qualità di Presidente dell’Associazione Nazionale Turismo Open, associazione che si occupa di mappare e raccontare il patrimonio storico, culturale, artistico e paesaggistico del nostro meraviglio paese dal punto di vista dell’accessibilità, un’incredibile risorsa evidentemente poco valorizzata da poter essere visitata da tutte le persone, anche e soprattutto da chi, come me, è costretto a muoversi in carrozzina.
Essendo Presidente di una associazione che si occupa di barriere architettoniche, cerco di vedere e valutare soluzioni che trovano in altre città, italiane ed estere. Lo scorso anno sono andato a Parigi, e quest’anno sono andato a Madrid. Quando sono tornato a Milano, mi sono chiesto: ma possibile tanta differenza tra grandi città del mondo d europee e Milano? Milano è una città europea? La risposta la può trovare all’aeroporto JFK di New York e quello di Madrid; arrivato a NY mi sono trovato un corridoio lungo, in giallo con la scritta Benvenuto a New York tradotta in tutte le lingue del mondo e una carrellata di fotografie meravigliose di New York e dell’America; a Madrid in tutte le lingue d’Europa, a Milano Malpensa invece mi sono trovato in un corridoio lungo con la scritta Uscita ed Exit. E qui mi sono sentito a disagio. Nessuna appartenenza, nessun messaggio di benvenuto, neanche l’orgoglio patriottico tanto caro di questi tempi.
Il messaggio è forte: Milano è una città europea? La risposta è no. E non solo perché non c’è scritto da nessuna parte all’uscita dall’aeroporto; ma anche per la pulizia, la scarsa attenzione nella cura dei marciapiedi, per la mancanza di accessibilità agli edifici commerciali, ai trasporti pubblici, i troppi cantieri aperti rendono difficilissima la viabilità, strade fatiscenti, buche ovunque, pavé mal posizionato, binari del tram sollevati rispetto al passaggio pedonale, parcheggi selvaggi, mancanza di panchine per riposare le gambe, inadeguato numero di servizi igienici pubblici, materiale tramviario degli anni 30, realizzazione degli scivoli da marciapiedi poco curati e l’elenco potrebbe andare avanti.
Milano città europea? No, a Milano manca completamente la civiltà europea: le faccio un esempio? Una carrozzina che deve salire su un autobus, deve scomodare l’autista che deve scendere, alzare la pedana, chiedere permesso a tutti, sistema completamente antigienico, chiedere la fermata in cui scendere e a destinazione scendere e compiere in maniera inversa le operazioni. A Parigi, ma anche in Veneto tutto questo viene risolto attraverso un meccanismo idraulico incluso nel mezzo, il bus si abbassa e si estrae la pedana. Quando il passeggero con disabilità è salito, si chiude la pedana, l’autobus si alza e riprende la corsa. Quando si arriva a destinazione si preme il pulsante di avviso, e l’autista avvia la procedura senza dover uscire dal posto di guida.
Milano città europea? No. Sono nato a Milano, amo questa città, so che non è una città di passeggio, ma è una città di commercio e servizi. Costruendo passaggi pedonali si denaturalizza lo spirito con cui era stata concepita Mediolanum, una città di collegamento tra nord Europa e il sud. Leonardo stesso aveva capito che con la costruzione di canali si poteva sviluppare il commercio e i servizi, oltre che favorire la fabbrica del Duomo i cui materiali venivano presi dai monti comaschi.
E’ raro che smarrisca il senso dell’orientamento ovunque mi trovi, l’unico posto in cui mi perdo sa dove è? L’uscita della metropolitana gialla in Piazza Duomo con gli ascensori Possibile?. Il culmine che mi ha spinto a scrivere questa lettera è stata l’amara notizia dell’interruzione di tutti i servizi di ascensori per andare in piazza del Duomo con la metropolitana fino al 31/12/2024. Sa cosa significa questo? Impedire a persone in difficoltà o con semplici passeggini a fare shopping durante il periodo natalizio, a vedere le belle mostre di Palazzo Reale e via dicendo. Milano è una città europea? No! Devo continuare?
Antonio Capoduro
Hai ragione da vendere